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ChatGPT atto di contestazione Garante

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    ChatGPT torna nuovamente nel mirino del Garante Privacy italiano. Il 29 Gennaio 2024, il Garante per la protezione dei dati personali ha notificato alla società che gestisce ChatGPT l’atto di contestazione per violazione in materia di dati personali.

    ChatGPT atto di contestazione Garante

    Il Garante per la Protezione dei Dati Personali si era già espresso nei confronti di OpenAI, società che gestisce la piattaforma di ChatGPT, lo scorso 30 marzo 2023. In tale occasione, era stato emesso un provvedimento di limitazione provvisoria del trattamento dati. In seguito a tale provvedimento, il Garante ha ritenuto che le informazioni raccolte, unitamente alle indagini effettuate, possano configurare uno o più illeciti per quanto riguarda il rispetto della norma stabilita dal Regolamento Europeo.

    ChatGPT atto di contestazione Garante

    Il 29 Gennaio 2024, il garante ha notificato a OpenAI l’atto di contestazione (ChatGPT atto di contestazione Garante) per le violazioni alla normativa privacy. La società ha 30 giorni per rispondere presentando la propria difesa (aka memorie difensive) in relazione alle presunte violazioni contestate dal Garante.

    Non ci resta che attendere per vedere se ChatGPT verrà limitato agli utenti italiani (salvo l’utilizzo di VPN come NordVPN – in sconto 68%) oppure continuerà ad essere disponibile.

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